I giochi visti da chi li fa e li fa giocare

I giochi visti da chi li fa e li fa giocare

venerdì 1 agosto 2014

Tiriamo le somme: luglio 2014

Le cose peggioreranno a breve
Mese di superlavoro, questo luglio! Ho avuto tantissimo da fare per preparare, controllare e consegnare i file di stampa di quattro giochi, fra titoli nuovi, espansioni e ristampe (qualcosa è già stato annunciato, qualcos'altro ancora no, ma presto lo sarà).
Lungi da me lamentarmene, sia chiaro: questo lavoro è quello che ho fortemente voluto e sono davvero contento di avere sempre tanto da fare, però ho avuto poco tempo (e poca testa) per dedicarmi ai blog,
Quindi giacciono ancora nella cartella bozze un paio di articoli che ci tengo a scrivere e che spero saranno pronti a settembre, mentre sono comunque riuscito a rispettare i consueti impegni bisettimanali, in ossequio alla mia ormai consolidata tattica di finire tutto all'ultimo momento eliminando le ore di sonno.

Partiamo da La Piramide delle Bermuda: questo mese ho raccontato le origini del mito di Atlantide (in cui è contenuto anche un fichissimo video che riguarda la Morte Nera, ma se volete vederlo dovete leggere l'articolo, muahahah) e, soprattutto, ho proposto una breve guida per convincere la gente a credere alle vostre cazz teorie pseudoscientifiche. I giochi consigliati sono stati rispettivamente Atlantis e Intrigue. Il secondo articolo è un po' lungo, però spero che venga letto perché è un argomento a cui tengo molto e secondo me può davvero essere utile per non farsi fregare.

Riguardo a Post Scriptum, invece, abbiamo proseguito nel racconto della nostra storia, affidato a Lord Fiddlebottom, raccontando di come siamo riusciti a migliorare le nostre skill di editori e a sfornare High Voltage, prodotto decisamente superiore al precedente, e poi a dare il via alla nostra carriera di consulenti, che ormai ci ha portato a lavorare a nove titoli (numero destinato a salire a breve, fra l'altro). Lo scopo di questi post è far capire cosa c'è dietro al nostro lavoro, mostrando le insidie che si nascondono fra i meandri della produzione di un gioco. Speriamo che il tono ironico e leggero ne renda piacevole la lettura, senza distrarre dal messaggio di fondo.

Segnalo inoltre l'intervista a me, a Luigi Bigio Cecchi e ad Andrea Chiarvesio apparsa sul blog Idee Ludiche, ovviamente incentrata sull'uscita del gioco di carte di Drizzit.

E riguardo alle serate ludiche??
Beh, devo ammettere che, a malincuore, ne ho perse ben cinque, questo mese :(
Sono comunque riuscito a provare alcuni titoli decisamente interessanti.

In ordine cronologico:

Ticket to Ride: Europa
Otto minuti per un impero
Vudù (5)
Godz
Tobago
Packet Row
Colosseum
Ascension
Carnival Zombie
Hive
Coloretto
King of Tokyo (2)
One Night Ultimate Werewolf (3?)
Concordia


  • Le mie impressioni non possono che iniziare da Vudù, viste le cinque partite che ci ho fatto dal giorno in cui l'ho comprato. Conoscevo già il gioco da tempo, avendone provato una vecchia versione anni fa e devo dire che ha mantenuto le caratteristiche che mi piacevano, snellendo quelle che trovavo più farraginose. In particolare, come dissi già all'epoca a Marco Valtriani, trovo molto divertente il fatto che sia il giocatore che ha lanciato la maledizione a doversi accorgere quando la sua vittima la rompe. Mi piacciono anche le situazioni di meta gioco che si vengono a creare: per esempio, se un giocatore deve tenere i palmi delle mani uniti per via di una maledizione lanciatagli dall'Avversario, io sono sempre ben gentile, disponibile e lieto di aiutarlo a prendere i dadi, passargli le carte e così via.
    Che animo nobile, che ho!!!
  • Mi sono poi reso conto di non aver mai parlato di King of Tokyo, nonostante sia uno dei giochi a cui ho fatto più partite. In questo caso i miei sentimenti sono contrastanti: in generale mi diverte e trovo che sia ben fatto, ma ammetto di non avere sempre voglia di giocarci. Un po' è per via dell'eliminazione: a volte mi capita di essere il primo a uscire e questo è un colpo troppo duro per il mio ego di giocatore. Un po' invece è perché alcune partite durano davvero troppo per il gioco che è.
    Comunque ai ragazzi in ludoteca piace sempre tantissimo, quindi non sarò certo io a parlarne male. Giocato con la giusta frequenza è davvero piacevole.
  • Provato in extremis proprio durante l'ultima serata ludica di luglio, One Night Ultimate Werewolf si è rivelato una gran sorpresa, per me. Ho segnato tre partite perché man mano che si aggiungevano giocatori cambiava il gruppo di gioco, ma in realtà ne abbiamo fatte molte di più, tanto che non saprei contarle. Il fatto che duri pochissimo spinge a rigiocare di nuovo e quindi la sensazione è stata quella di fare tante manche a una stessa partita. Come ho già avuto modo di scrivere qui, sono da sempre un fan di giochi come Lupus in Tabula, Wherewolf e The Resistance, che in ludoteca possono contare su un nocciolo duro di appassionati (di cui faccio parte), ma anche su un cospicuo numero di avversatori. Il bello di questa versione ultraveloce in cui c'è una sola notte, invece, è stato proprio che ci hanno giocato anche loro! Che emozione poter finalmente turlupinare dialogare anche con gente che di solito detesta questo genere! Ovvio che i giochi più lunghi, come quelli citati prima, diano un'esperienza di gioco più complessa e, per me, gratificante, però sono rimasto incantato dalla semplicità e dall'efficiacia di questo gioco. Un po' come mi è successo per Dominion, mi sono ritrovato a pensare: "ma perché nessuno ci aveva pensato prima?" :)