I giochi visti da chi li fa e li fa giocare

I giochi visti da chi li fa e li fa giocare

martedì 3 luglio 2018

Maggio 2018: giocatori o accumulatori?

Spoiler (per chi ha la vista buona)
Uh! riguardando la cronologia di google, pare proprio che maggio sia stato un mese tranquillo in cui non ho partecipato a nessun evento ludico (o meglio, ESPRESSAMENTE ludico, visto che sono stato al Salone del Libro dove ho effettivamente avuto qualche incontro lavorativo). Ora, immagino già che fra voi che state leggendo ci possa essere l'organizzatore di Paesesperduto Comics & Games, che immediatamente mi scriverà per dirmi che gli farebbe immenso piacere se partecipassimo alla prossima edizione e la parte di me sempre immensamente soggetta a FOMO spingerà per rispondere che aderiremo con entusiasmo.
Però è pur vero che anche le domeniche in cui non ci si alza alle 5 hanno la loro importanza per una vita sana e bilanciata in cui si possa continuare a fare il proprio lavoro con entusiasmo, quindi preparatevi all'eventualità di ricevere risposte come "mi spiace, verrei volentierissimo in quell'amena località a soli 980 km da casa mia, ma quel giorno ho il corso di nausea/gara di orzoro".
Va beh, dopo questa pessima citazione molto anni '90 (se non l'avete colta, mi spiace per voi), passiamo ad argomenti più seri.

Sul fronte associazionistico non ci sono state grosse novità: la vita in SlowGame si è ormai stabilizzata molto bene nella nuova sede e sono persino riuscito a dedicare qualche serata al gioco anziché al lavoro. Purtroppo, sono riuscito a frequentare troppo poco le serate dei Custodi del Lago e questo mi spiace molto. La logistica si sta rivelando un problema più grave del previsto, per le mie povere ossa stanche. In compenso, non salto mai una serata alla Ludoteca Galliatese, dove spesso provo i titoli più nuovi (su questa cosa ci tornerò più in basso).

Il sito Sfoggiare Inutile Erudizione continua a sfornare contenuti di altissimo livello (anche se i miei sono quantitativamente minori) e non posso che consigliarvelo. Per dire, si è parlato di religione, di astronomia, di guerra, di malattie assai fastidiose e del padre del satanismo. Mi sembra che di carne al fuoco ce ne sia, no?

E veniamo a Post Scriptum, suvvia!
Abbiamo firmato un nuovo contratto! E quindi il numero di giochi non ancora annunciati, ma già sicuramente pianificati si è ulteriormente ampliato. Siamo già pieni per tutto il 2018 e il 2019... Anzi, abbiamo già qualche idea molto chiara anche per il 2020!
Su, dai, che l'ottimismo è il profumo della vita!

A cosa abbiamo lavorato
  • All'espansione di Wendake. Sì, ancora! Siamo sempre più vicini al risultato che vogliamo, ma per bilanciare bene tutto, servono tantissimi playtest... Ormai li facciamo quasi solo online, come vedete nella foto d'apertura del post, ma sono comunque molto fruttuosi. È vero che certe operazioni sono meno immediate, però non dover setuppare e desetuppare il gioco ogni volta è una gran comodità!
  • Al gioco con Demoelâ di cui ho aggiornato in precedenza. Visto che nel frattempo abbiamo anche pubblicato un paio di foto su Facebook, posso ormai dire che sarà sulle 5 giornate di Milano... Si sta rivelando un parto particolarmente laborioso, ma devo dire che il risultato a cui siamo giunti al momento è davvero incoraggiante.
  • Alla grafica di nuovi progetti ormai pronti a livello di regole, ma che vogliamo sottoporre ai nostri partner internazionali nelle prossime fiere, per vedere i loro occhi riempirsi di meravigliosa meraviglia.
  • Ad alcuni giochi promozionali, perché anche quelli fanno parte del lavoro e ci aiutano a portare avanti i nostri sogni e i nostri progetti.
  • Abbiamo poi rinnovato il nostro sistema contabile e amministrativo, il che ha portato via parecchio tempo (soprattutto a Sara. Anzi, diciamo che non vedevo l'ora di assumere una persona principalmente per farle fare questo lavoro). So che vorreste che ora mi dilungassi per pagine e pagine sulla categorizzazione dei prodotti, sull'applicazione dei codici iva e su altri ameni argomenti di pari interesse, ma temo che vi toccherà restare delusi.
Cosa hanno detto di noi

Grande protagonista del mese, ancora una volta, è stato Wendake!
La polemica del mese

Allora, non mi sono imbattuto in nessuna vera polemica, recentemente. Probabilmente ciò deriva dal fatto che ho trascorso meno tempo su Facebook, ma di solito quando ci sono grossi argomenti me ne accorgo. Il post che ho selezionato è quindi questo, che in realtà probabilmente è più scherzoso che polemico, ma l'importante è che sia un valido spunto di riflessione.
Per mia zia e quegli altri due lettori che non masticano l'inglese, l'immagine dice: "Sono giunto alla conclusione che comprare giochi da tavolo e giocarli effettivamente siano due hobby separati" e devo dire che sono d'accordo, anche se non è un fenomeno che si applica solo ai giochi da tavolo.
Il fenomeno degli acquisti compulsivi esiste da sempre in ogni settore, dai fumetti, alla musica ai libri di scacchi di cui è piena casa mia e di cui ho letto a malapena la metà (ormai da tempo ho fatto pace con me stesso e non mi illudo più che "li avrei letti se avessi continuato a giocare": so bene che se avessi continuato a giocare ne avrei comprati ancora parecchi altri).
Non sarò certo io a lanciarmi in una filippica sui mali del consumismo, sia perché non sono in grado di farlo, sia perché noi editori viviamo anche di questo :)
Frequentando gruppi Facebook e ludoteche, mi chiedo però quale sia la reale portata del fenomeno. A leggere quello che si scrive sui social (compresi i canali privati delle varie associazioni a cui sono iscritto), sembra effettivamente molto esteso: ogni nuova offerta su uno store online o ogni nuova partenza su Kickstarter fanno salire la scimmia a un numero di persone che personalmente trovo difficile da stimare. La sensazione è comunque che nell'ambiente dei gamers siano una percentuale considerevole, probabilmente maggiore rispetto a quella presente in altri settori. Forse il fatto è che il nostro hobby non è ancora conosciuto come fumetti, musica & Co., quindi chi arriva ad appassionarsi di giochi è già più predisposto a lasciarsi travolgere da essi, o forse c'entra anche il fatto che l'età anagrafica media dei giocatori è probabilmente più alta rispetto ad altre passioni e quindi generalmente si tratta di persone con qualche euro in tasca in più rispetto ad adolescenti e ventenni vari.
Fatto sta che la sensazione è che coloro che pensano principalmente al possesso dell'ultima uscita, anche a costo di non giocarla per mesi, siano parecchi. Ne sono prova anche alcuni bakers di Wendake che scrivono ora di aver appena aperto la scatola, chiedendoci spiegazioni su qualcosa o dando ora le loro impressioni da prima partita su BGG. E, almeno in un caso, si è trattato di una persona che mi aveva scritto più volte per sincerarsi che il pacco fosse partito e per chiedere dove fosse (pur non essendoci stati particolari ritardi: eravamo nei tempi promessi).
Aveva fretta di riceverlo, ma l'ha giocato 7 mesi dopo, e la cosa non mi stupisce.
Un po' accade lo stesso che accadeva con i miei libri di scacchi: ci vuole un secondo per acquistare con un click, ma poi per leggere o giocare ciò che è arrivato ci vuole del tempo, quindi per chi ha clickato tante volte, l'accumulo di arretrati da smaltire sarà fisiologicamente sempre più grande.
Veniamo però alla vera domanda che scaturisce da tutto ciò, ovvero: è un male se questo succede?
Beh, visto nell'ottica della società consumistica a cui accennavo prima probabilmente sì, ma non è davvero questo il posto in cui dibattere di questi massimi sistemi (o meglio, potete farlo voi nei commenti, e probabilmente non riuscirò a trattenermi dal rispondere, ma non mi arrogo il diritto di dare le mie opinioni in merito qui nel testo).
Diciamo che è un impulso umano molto radicato e parecchio comune (di nuovo: se questo impulso venga dalla sopracitata società è un tema che qui schiverò con la grazia che mi contraddistingue) e quindi non è giusto ricoprire di biasimo chi ne sia coinvolto.
Tutto sommato, queste persone non sono che la punta dell'iceberg di un mercato che sta andando sempre più verso materiali curatissimi ed edizioni deluxe: al di là di chi proprio brama il possesso di oggetti sempre più lussuosi e lussuriosi, anche l'acquirente occasionale è sempre più esigente da questo punto di vista. E questa tendenza, pur significando un sacco di lavoro extra per noi poveri vituperati editori, ha oggettivamente portato un miglioramento nei prodotti. Le loro componenti sbrilluccicose attirano senz'altro di più rispetto ai soliti vecchi e banali dadi, carte, pedine e tabelloni e possono destare curiosità anche nei passanti occasionali, contribuendo alla crescita del nostro settore.
Certo, il rovescio della medaglia che escano giochi dai regolamenti farraginosi e mal testati esiste, eh. Chi dice che ormai si bada solo ai materiali trascurando le regole è decisamente troppo assolutista (esistono giochi con materiali belli e regole ottime, in giro. Per esempio, lo conoscevate questo?), però in parecchi casi non ha tutti i torti. A questo proposito, però, che dire? A chi ha la smania da accumulo, probabilmente nulla: spesso c'è una componente irrazionale che va oltre alla fredda realtà oggettiva e tutto sommato non c'è nulla di male a comprare qualcosa che piace, anche solo a livello visivo e tattile, quantomeno fino a che non si va al parco a puntare una miniatura infetta contro i passanti per rubare i soldi per la prossima dose.
A tutti gli altri, invece, dico di cercare di conoscere qualcuna di queste persone, così da poter giocare le loro copie dei giochi più sulla cresta dell'onda (anche se c'è il rischio che li intavolino un anno dopo), per poter così decidere se valga la pena acquistarli o no. A volte, ve lo assicuro, ce ne sono di validi anche fra quelli che vanno di moda.
È anche così che il verbo si diffonde.

A cosa ho giocato
Anche questo mese non darò pareri sui giochi provati, anche se alcuni di essi mi sono piaciuti molto. Ho deciso che scriverò le mie opinioni solo quando ci sarà qualcosa di davvero importante da dire, così magari ci metto un po' meno a scrivere questi post :)
Ecco dunque la fredda lista!

Kepler-3042
Clans of Caledonia
Timebomb: Sherlock vs. Moriarty
Pandemic Legacy: stagione 1
Wendake
Fuorisalone
Spywhere
Omegha: il gioco
Santa Maria
Glen More
Fields of green
Saint Petersburg
San Juan
Port Royal
7 Wonders
Dominion
7 Rosso
Clank!

2 commenti:

  1. Se comunque consideriamo che c'è gente che colleziona francobolli e monete (potrei dire senza spenderli!!) mi pare ugualmente (in)giustificabile il fatto che si comprino giochi da tavolo senza provarli. Io, da non collezionista, sono nella gradevole (?) situazione da te citata di poter provare un sacco di giochi che mai avrei comprato.

    RispondiElimina
  2. Complimenti x i multi dettagli Ludici.

    RispondiElimina