venerdì 28 aprile 2017

Marzo 2017: la diffusione dei regolamenti coperti da copyright.

Prototipo di Wendake (ancora senza grafica)
Terza puntata del 2017 con la nuova frizzantissima (cit. Shy) formula che tanto vi lascia indifferenti, ma che a me piace assai e che mi fa venire sempre più voglia di scrivere questi blog :)
Come sempre, parto dedicando qualche parola agli eventi a cui ho partecipato, che sono stati due:
A Cartoomics, come di consueto, sono andato da visitatore, unendo un po' di lavoro (principalmente, chiacchiere e playtest) a molto svago (giochi e soprattutto fumetti). Tappa fissa, come sempre, lo stand della DC comics dove ogni anno compro 3-4 volumoni cartonati per scoprire un universo che conosco abbastanza poco, visti i miei trascorsi giovanili da accanito Marvel fan. Per la cronaca, quello che mi è piaciuto di più (non solo fra quelli di quest'anno, ma in assoluto) è stato Batman: anno uno, anche se immagino che per molti di voi sia una scoperta dell'acqua calda.
L'altro evento a cui ho partecipato, stavolta in veste più ufficiale, è stato IDeA G Mantova dove ho avuto modo di provare qualche prototipo fra cui un paio davvero interessanti. Vedremo se salterà fuori qualcosa :)

Ah, dimenticavo: ovviamente Cartoomics è stata anche un'occasione per vedere Bigio, il che ci porta al punto successivo!

A cosa abbiamo lavorato
  • Al nostro primo fumetto! Sì, perché la scatola di carte di Drizzit: Personaggi & Poteri (più altre carte fichissime), che abbiamo annunciato qui, era già stata mandata in stampa a febbraio, ma l'albo allegato Drizzit Classic + Guida Strategica è stato realizzato tutto durante questo mese. Era la prima volta che lavoravo a un prodotto di questo genere e mi sono dovuto confrontare con esigenze per me nuove. Fortunatamente c'era Bigio a darmi qualche dritta e tutti pensiamo che il risultato finale sia davvero ottimo. Ad essere sincero, non so se ripeteremo mai quest'esperienza, ma sicuramente è stato interessante farla :)
  • Grandi Laghi procede a spron battuto: ormai abbiamo mostrato qualche prima immagine delle tessere ufficiali e abbiamo definito materiali e grafica. A livello di regole, come sempre, stiamo continuando a testare e ritestare mille idee, perché per noi un gioco è sempre migliorabile fino al giorno in cui va in stampa. Comunque abbiamo sviluppato una versione quasi definitiva da portare a Play, dove la gente ha apprezzato e provato il gioco.
    Altra cosa che ha riempito molto le mie giornate è stata la stesura del regolamento, che è ormai terminata, perlomeno nella sua prima versione "inglese maccheronico", che è quella che passo ai traduttori madrelingua per trasformarla in inglese vero. Di norma preferisco partire da quella italiana, ma per alcune esigenze editoriali stavolta l'ho scritta direttamente in questa lingua e a breve inizierò la traduzione.
    Abbiamo inoltre deciso il titolo, che sarà Wendake. Se volete scoprire cosa vuol dire, seguite i canali social di Post Scriptum :)
  • I test su Touché sono continuati per tutto il mese, dopodiché abbiamo mandato il nostro report alla Repos: ora proveranno a giocarlo loro con i nostri suggerimenti e poi toccherà di nuovo a noi. Sinceramente mi piace molto questo continuo scambio di pareri :)
  • Ovviamente abbiamo preparato Play: per la prima volta dopo la prima edizione, quest'anno avevamo preso uno stand Post Scriptum/Placentia, di cui parlerò il mese prossimo. Non ho mai nascosto di non amare particolarmente il lavoro di venditore: mi piace visitare le fiere, parlare con clienti, fornitori, blogger o anche semplici giocatori o referenti di associazioni, ma preferisco non avere l'assillo delle vendite. Non ho l'anima del commerciante, evidentemente.
    Però ci tenevo ad avere un'area demo tutta nostra dove mostrare sia Kepler, sia Grandi Laghi, sia tutti gli altri giochi, quindi sono stato favorevole a prendere lo stand, ma proprio per la mia scarsa propensione a questo aspetto del mestiere, non eravamo particolarmente organizzati. Meno male che Tambu ha una grossa esperienza di giocatore e visitatore, quindi non gli pareva vero di potermi guidare nell'organizzazione. A dire il vero non abbiamo realizzato neanche la metà delle sue idee, ma comunque direi che alla fine qualcosa di decente l'abbiamo messo in piedi :)
Cosa hanno detto di noi

Protagonista indiscusso del mese è stato Kepler-3042!
  • Gioconomicon: "Sapevo che Kepler 3042 era passato attraverso una profonda fase di test, dove ogni suo aspetto è stato vagliato a lungo e provato largamente prima di arrivare nella sua configurazione finale. Devo dire che questa attività svolta a monte si sente tutta: in partita la scorrevolezza dei turni è qualcosa che lascia a bocca aperta."
  • Dado Critico: "Kepler-3042 è un gioco di lucida programmazione a 3-4 mosse avanti, che non premia l'improvvisazione nè le giocate boh io ce provo. Il sistema di gestione delle tre risorse: energia, materia e antimateria, è stretto, asfissiante, severo, e concede poco margine agli errori e alle giocate creative: bisogna programmare cosa si spende e quando si spende, calcolare cosa entra e cosa esce dalla propria riserva. La plancia delle azioni è burrosa, voluttuosa, una tentazione continua, con tutte quelle azioni bonus che sembrano incastrarsi così bene e dar l'accelerazione giusta. Ma il prezzo da pagare è alto perchè le risorse che finiscono nel Pozzo di Clausius, sono difficilissime da recuperare."
  • Board Game Friends: "Mentre manovro sulle plance percepisco la rotondità dei materiali e delle meccaniche, tutto si inserisce perfettamente come un ingranaggio nel corpo di un rolex."

C'è stato però spazio anche per S.P.A.C.E. di cui è uscita anche la Recensione Minuta, con tanto di autore, che come ormai sapete, proprio grazie a questo gioco, è ormai diventato a tutti gli effetti parte di Post Scriptum.
Dai, non se l'è cavata male, no?

La polemica del mese

Devo pensare bene a come sistemare questa sezione, perché mentre scrivo, la polemica che cito qui è già sepolta e altre mille stanno infuocando i forum e mi piacerebbe parlare di esse. Ma io sto scrivendo ad aprile, quindi potrete magari leggere qualcosa il mese prossimo.
Vedremo se troverò un sistema migliore per organizzare questi contenuti, perché penso che possano essere interessanti (o quanto meno cerco di selezionare quelli che secondo me lo sono).

Comunque, una delle tante discussioni che hanno popolato il web è stata relativa all'annosa questione dei regolamenti tradotti e del loro copyright.
Ora, premesso che io vivo la questione dalla parte opposta, cioè non localizzo giochi esteri, ma do all'estero i miei giochi da localizzare, ho comunque presente in cosa consista il lavoro di chi importa le edizioni nazionali in Italia e penso sia importante per la crescita del mercato. Certamente per alcuni appassionati duri e puri non servirebbero neanche, tanto si possono comprare in inglese o in altre lingue, ma per il mercato sono fondamentali. Il lavoro che fanno i vari localizzatori ha sicuramente contribuito alla crescita della nostra passione presso il grande pubblico. Personalmente, quando devo proporre giochi a gente nuova, evito quelli con testo in inglese perché per molti (purtroppo) è ancora un ostacolo. Senza contare che i giochi per bambini e famiglie DEVONO assolutamente essere disponibili in italiano per far sbocciare oggi l'amore nei giocatori di domani. E se qualcuno di questi localizzatori non rilascia versioni online dei propri regolamenti per timore che qualcuno vada a comprarli all'estero, è una scelta legittima; personalmente vedo pro e contro in entrambe le opzioni, che vanno incontro a esigenze diverse. Sono politiche editoriali sicuramente ben ponderate e valutate: in un mondo piccolo come il nostro, la brand reputation conta e anche le piccole scelte possono influire su di essa, quindi dubito vengano fatte alla leggera. Non siete d'accordo e volete scrivere all'editore per fargli cambiare idea? Benissimo. Non siete d'accordo e volete che qualcuno pubblichi online le scansioni delle regole italiane per poter acquistare il gioco in tedesco a 5 euro meno? Beh, questo invece è illegale e immorale.
Quelle regole italiane sono un lavoro dell'editore italiano e solo lui ha il diritto di divulgarle pubblicamente o meno.
Ve lo dico da esportatore: giochi come Fun Farm e Brick Party sono totalmente ideati ed editi da autore, disegnatrice, grafico ed editore italiani, eppure stampare le loro edizioni italiane ci costa di più di quelle USA. Nonostante i giochi siano nati in italiano, siano già disponibili le regole, non ci siano impaginazioni e traduzioni aggiuntive da fare, non ci siano problemi di magazzino ecc.
Semplicemente, le tirature per gli Stati Uniti sono più alte, quindi la produzione costa meno, perché i costi fissi si spalmano su più copie.
Rifletteteci un attimo: costa meno produrre le copie USA che quelle italiane di due giochi completamente concepiti in Italiano e poi tradotti per il mercato estero (per intenderci, i costi di traduzione e impaginazione per le versioni estere sono a carico dei nostri partner, non le sosteniamo noi). Credo sia chiaro quindi che se costa di più comprare le versioni tradotte non è per italica cupidigia, ma perché nel nostro Paese questo settore non è ancora sviluppato e florido come altrove.
E quindi, sto dicendo che dovete pagare di più e stare zitti? No.
Sto dicendo che non è lecito comprare giochi all'estero avendone la possibilità? No.
Sto dicendo che è disonesto sfruttare materiale protetto da copyright senza averne il diritto. Ed è biasimevole farlo anche sapere in giro e vantarsene. E non è una battaglia giusta contro il grande impero malvagio degli editori che si arricchiscono alle vostre spalle. È solo un furto e come tale va considerato.
Al di là di questo, ci tengo a dire un'altra cosa: in generale, sostenere il mercato dovrebbe essere il primo interesse di ogni appassionato di giochi. Magari per un gamer super incallito non è importante lo stato di salute degli editori nostrani, perché tanto i giochi si possono comprare all'estero, ma per la stragrande maggioranza degli acquirenti non è così. Un mercato in salute è fondamentale, per creare un pubblico di appassionati, indispensabile per avere sempre più titoli, sempre più cura del cliente o, semplicemente, sempre più avversari con cui giocare,
Francamente, mi deprime molto leggere in continuazione polemiche sui prezzi dei giochi e vedere gente che si vanta di comprare all'estero a pochi euro meno. Chi mi conosce sa che sono avverso ai nazionalismi e anzi sogno un mercato (e un mondo) davvero globale, quindi non invoco politiche di protezione né voglio fare la morale a chi ne vuole approfittare, però, oltre a non  poter giustificare chi tenta di aggirare il sistema in modo non legale e magari ne fa una battaglia di principio, invito tutti anche a prendere in considerazione conseguenze a lungo termine, prima di decidere dove comprare.

A cosa ho giocato
A poco o niente, ancora una volta :(
Però devo dire che se la quantità è stata scarsa, la qualità è invece stata parecchio interessante. In particolare Magic Maze, Kreus e Tragedy Looper mi hanno fatto davvero una buona impressione, ma avendoli provati una sola volta non me la sento ancora di parlarne.

Escape Room: the game (2)
Story Line: fairy tales
Youtopia
Magic Maze
Dungeon heroes manager
Dead men tell no tales
Kreus
Holmes: Sherlock & Mycroft
Tragedy Looper


  • A Escape Room: the game ho in realtà giocato 2 volte, che sono comunque poche, ma visto che contiene 3 avventure in tutto, direi che posso esprimermi con cognizione, tutto sommato :)
    Lo dico apertamente, le escape room in scatola non mi convincono del tutto: la loro controparte live mi appassiona moltissimo, ma non è facile trasporre in scatola quel tipo di esperienza.
    Comunque è un trend del momento e cercherò di provarne il più possibile.
    Riguardo a questa, devo dire che il marchingegno che contiene è davvero una buona idea (anche se esteticamente mi lascia alquanto perplesso), sia per le 4 chiavi da inserire per generare i codici, sia per tutte le informazioni scritte in modo più o meno palese su di esso.
    Si sarebbe potuto fare tutto con una app, come effettivamente accade in altri titoli, ma comunque trovo che sia una scelta interessante. Certo, l'aspetto plasticoso e giocattoloso potrebbe allontanare qualcuno, ma sarebbe un peccato.
    Comunque l'assortimento degli enigmi secondo me è molto soddisfacente, sia per varietà, sia per compessità. Non è disponibile in Italiano, a quanto mi risulta, ma se vi capita un'edizione in una lingua che conoscete, vi consiglio di provarlo... E sì, in tal caso siete giustificati se lo comprate all'estero ;)