venerdì 27 marzo 2020

Come vive un editore in questi giorni?

Sì, sì, ok, vi risparmierò la solita manfrina sul fatto che il blog è fermo da una vita e non c'è tempo, c'è troppo da fare, le papille gustative interrotte, il gomito che fa contatto col piede e blah blah blah.
Tanto queste cose (tutte verissime, peraltro) le sapete già benissimo, quindi passiamo direttamente all'argomento del post, ossia la domanda che tutta Italia si sta ponendo in questo momento:

Cosa sta facendo il team di Post Scriptum in questi giorni?
Beh, sta lavorando a parecchi giochi nuovi: 2 gestionali a marchio Placentia, 2 card games, 2 party, 4 family e a breve riprenderemo in mano il nostro primo american (senza contare i vari giochi promozionali).
Quindi sì, siamo a pieno regime e la cosa mi fa sentire un privilegiato: a differenza di molta altra gente posso continuare a lavorare normalmente, solo con uno schermo più piccolo rispetto al mio abituale 27 pollici (lo so che non sono un grafico, ma è molto utile per controllare ciò che i grafici mandano).
Poter fare il lavoro che amo, poter comunque avere una vita non troppo diversa da quella a cui sono abituato, poter dedicare il mio tempo ai progetti che mi stanno a cuore è una condizione per cui mi sento enormemente grato. Certo, ci sono delle rinunce da fare: niente attività all'aria aperta, niente spettacoli, concerti, mostre e gite. E ovviamente, niente serate in ludoteca.
Ma nonostante questo, davvero, sono contento di come trascorro le mie giornate e non farei cambio con nessuno.

La postazione lavorativa SMART!

Detto questo, ecco a voi qualche dettaglio in più sul funzionamento della nostra casa editrice in quarantena:

Game design
Procede al ritmo usuale, fra compilazione di fogli di calcolo, brainstorming su Telegram e playtest su Tabletop Simulator. Ovviamente il focus principale è per i due titoloni Placentia, ma c'è spazio anche per gli altri. Certo, alcuni giochi sono molto difficili da provare online (soprattutto quelli che richiedono velocità manuale), ma per la maggior parte delle esigenze ce la caviamo comunque molto bene.

Edizione e grafica
Grafici e disegnatori lavorano regolarmente e i vari produttori mandano comunque preventivi e rispondono alle mail per quanto riguarda le nostre idee sui materiali da usare, quindi anche qui si va avanti come sempre.
Dei giochi elencati sopra, 5 sono in questa fase di lavorazione, quindi c'è parecchia carne al fuoco e parecchia gente al lavoro. Questi aspetti venivano interamente gestiti al PC anche prima, quindi si lavora letteralmente come sempre.

Produzione
La maggior parte degli ordini erano stati fatti a gennaio, quindi abbiamo già mandato in stampa 10.000 scatole quest'anno, e ne abbiamo già ricevute 8.000. È chiaro che però, per quanto riguarda le produzioni future, c'è parecchia incertezza: i produttori italiani sono ovviamente fermi, mentre quelli esteri lavorano, ma con tempistiche dilatate. Per esempio, la settimana prossima dovrebbero arrivare le 2.000 scatole rimanenti, ma nessuno sa dirci con certezza le tempistiche della spedizione.

Si vive sperando
Storicamente, questi mesi dell'anno sono quelli in cui lavoriamo ai progetti in uscita a fra 6, 12, 18 mesi, e anche questo primo trimestre di quest'anno (o "Q1 2020", come diciamo noi super professionisti) non sta facendo eccezione. In questo momento non stiamo avendo particolari ripercussioni sull'azienda, semplicemente perché il fatturato del periodo è sempre basso, rispetto al resto dell'anno, quindi non ci stiamo perdendo granché. Abbiamo anche regolarmente prenotato lo stand a Essen e, non potendo fare altro, speriamo timidamente che per allora la situazione si sarà risolta e che potremo presentare regolarmente il frutto del nostro lavoro in fiera.
Però è chiaro che non tutto è così semplice...

Pessimismo e fastidio
L'inizio d'anno è stato davvero promettente, per noi: Norimberga e Cannes sono andate benissimo e sembrava proprio che avremmo tirato le fila di progetti che stiamo portando in giro da tempo. Siamo tornati carichi di ottimismo e di voglia di lavorare.
Poi però questo macigno è caduto sul mondo e tutto è diventato più difficile: parecchi ordini promessi non sono arrivati (non quelli per il 2020, almeno. I giochi per il 2021 al momento sono confermati) e, nonostante le rassicurazioni dei tipografi, non siamo per niente sicuri che le tempistiche di produzione non ne risentiranno.

In conclusione
Si va avanti, che altro dovremmo fare? Al momento l'unica cosa sensata è proseguire con lo sviluppo a spron battuto, sapendo che più danni il mercato subirà nei prossimi mesi, più serviranno prodotti eccellenti alla riapertura, per non perdere ciò che abbiamo costruito in ormai quindici anni. Le fiere ci saranno? E se sì, saranno frequentate? La gente avrà ancora soldi in tasca da spendere in giochi? Lanciare una campagna Kickstarter sarà sensato? I nostri partner commerciali saranno ancora economicamente in salute? E noi? Saremo riusciti a reggere l'impatto finanziario di questa situazione?
Non lo so. Nessuno lo sa. Non ci siamo mai trovati di fronte a nulla di simile e non possiamo sapere che effetti avrà tutto questo.

Ma si va avanti, che altro dovremmo fare?