lunedì 21 gennaio 2013

La percezione di un gioco

Leggendo un noto forum che parla di giochi, ho appreso con stupore che alcuni giocatori reputano 7 Wonders più profondo di Citadels, cosa che lascia basito me e anche alcuni autori di giochi a cui ho parlato della cosa.
Premesso che è soggettivo, e che ognuno giudica in base alle sensazioni che prova, mi sono ritrovato a riflettere sulla percezione che il pubblico ha di un gioco e alla fin fine ho concluso che tutto sommato è solo l'ennesima conferma del vecchio adagio secondo cui le dimensioni della scatola contano più di molti altri fattori :)


3 commenti:

  1. Zitto zitto hai postato una bella "domanda" (e mi permetto di invitarti a postarla sul forum di bgditalia).
    Io la dividerei in due: cosa si intende per "profondità" - secondo me come sempre c'è confusione, e soprattutto quanto è lecito gridare sempre alla soggettività. Ultimamente le frasi come "premesso che è soggettivo" mi fanno, a seconda dei casi, esclamare "...e grazie al cazzo" (quando è palese che si parla di gusti) e "...e invece col cazzo", quando invece si parla di cose codificate o comunque già discusse da altri.
    E' uno dei motivi che mi ha spinto ad abbandonare quasi tutti i forum: Tizio dice che Uno è più profondo del Go, Caio risponde "ma anche no", Tizio replica che "sono opinioni" e finisce lì.
    Siamo arrivati al paradosso di gente che dà la sua definizione di interazione o kingmaking chiudendo la discussione con "sono opinioni" (odiosa quasi quanto "sono solo giochi", come se non ci fosse gente che ci lavora).

    Per fare qualche esempio, sarebbe come andare su un forum di cinema a discutere di cosa sia uno scavalcamento di campo dicendo "eh, ma per me non è quando viene infranta la regola dei 180°, è quando qualcuno entra in macchina per errore", o come se qualcuno venisse a sindacare su un forum musicale riguardo a cos'è il contrappunto.

    Capisco che sul game design ci siano ancora diverse cose fumose o discutibili, e capisco anche che in Italia siamo tutti allenatori, ma davvero a volte sembra che l'unica cosa saggia da fare sia alzare gli occhi al cielo e restare zitti...

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  2. Concordo con te sul fatto che alcune cose debbano necessariamente essere oggettive, ma vengono trattate come opinioni da molta gente.
    Di conseguenza, molte di queste opinioni (cioè tutte quelle contrarie al dato oggettivo) sono sbagliate.
    Sto dalla tua parte nella battaglia sul chiarimento delle cose, anzi ci aggiungo anche il carico dicendo che troppa gente parla a sproposito di questi argomenti e che certe volte si leggono o ascoltano cose che ci fanno mettere le mani nei capelli. Capisco il tuo allontanamento dai forum, ma non lo condivido perché penso che un post ben argomentato su un sito popolare possa solo fare bene.

    Detto questo, misurare in modo oggettivo la profondità di Citadels o 7 Wonders non mi sembra molto facile... Alla luce della mia esperienza di editore e giocatore, vedo scelte molto più difficili nel primo che non nel secondo. Possiamo dire che in 7 Wonders spesso è facile capire quale fra le carte che ho in mano mi darà più punti, mentre in Citadels no, ma non lo considero un parametro di misurazione oggettivo :)

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  3. "Sto dalla tua parte (...) penso che un post ben argomentato su un sito popolare possa solo fare bene."
    Sì e no. Io tendo a incazzarmi dopo un po', e questo mi porta a un bivio:
    1) lascio le persone coinvolte a sproloquiare
    2) faccio gentilmente - più o meno - notare tutte le cazzate che hanno detto, e per farlo bene porto esempi, link e cazzi vari
    La 1 mi fa sentire come se anche quello che ho detto prima è inutile, perché tanto la discussione è stata threadcrappata a sangue.
    La 2 mi fa passare inevitabilmente per saputello cagacazzo (quale sono, per carità), e allora se devo fare il saputello cagacazzo preferisco scrivere articoli o post su blog e forum dove mi sento in qualche modo "tutelato", o comunque dove se inizio a sparare dati e prove oggettive la cosa è più bene accetta che malvista.

    "Detto questo, misurare in modo oggettivo la profondità di Citadels o 7 Wonders non mi sembra molto facile (...)lo considero un parametro di misurazione oggettivo."

    Un po' come per l'alea o l'aderenza all'ambientazione c'è ovviamente un lato soggettivo e non si può certo pensare di dare un valore "numerico" assoluto alla profondità, però credo che una volta che si ha una base comune e un vocabolario condiviso si può davvero aspirare a parlare la stessa lingua.

    Non so, c'è chi è convinto che alla superficialità dell'utente finale non ci sia rimedio: ci sarà sempre il cialtrone che con le urla sovrasta anche l'argomentazione migliore. Forse alla fine lo credo anche io. Ovviamente noi (e con noi intendo anche te) proviamo a dire qualcosa di sensato e a costruire qualcosa, io personalmente ho deciso di parlare solo per chi vuole ascoltare, le testate contro il muro le lascio a chi non ha in grande considerazione l'integrità del contenuto del cranio :)

    Detto questo, su Citadels vs 7Wonders la vedo così:
    Premesso che ho giocato molto più Citadels di 7Wonders, e che giudico comunque entrambi giochi più tattici che strategici, e premesso che sulla profondità sono sostanzialmente d'accordo con la corrente emersa su Gamasutra (a opera di Guimaraes, mi pare), che in sostanza dice che "un gioco profondo è un gioco che ti permette di continuare a esplorare il gameplay trovando nuove e interessanti strategie e modi appaganti di giocare" (permettendo quindi più approcci diversi comunque validi e utili al conseguimento dello scopo del gioco), mi pare ovvio che, per la stessa struttura del sistema di gioco, Citadels sia molto più profondo di 7Wonders.

    In Citadels ci sono un sacco di personaggi\azioni e di combinazioni fra gli stessi, tanto che è possibile sia focalizzarsi solo su alcuni che su particolari combo o su un uso generico senza per questo arrivare a una "best way", neanche a livello tattico. Questo anche grazie al bluff, che è un tipico "adduttore di profondità", e al fatto che il caso (tolta la pesca degli edifici) è tutto in mano alle decisioni dei giocatori. I personaggi si scelgono, più volte, e in base agli stessi cambia l'ordine di turno, e così via.

    In 7 Wonders c'è un buon grado di tattica, ma il draft e l'uso "one shot" delle carte rende potenzialmente possibile fare rapidi calcoli sulla strategia da percorrere, anche perché le vie per fare punti sono molto chiare e progressive, e ci sono troppe cose che *devi* fare se vuoi vincere, a seconda della situazione.

    Questo senza entrare in considerazioni su anno di pubblicazione, stile degli autori e editore. Insomma, imho su quale è più divertente si può discutere all'infinito, ma sulla profondità non c'è gara. Questo non toglie ovviamente che siano entrambi divertenti e estremamente azzeccati, anzi, sicuramente 7Wonders raggiunge un pubblico molto più ampio... il che secondo me non fa che avvalorare la mia tesi :)

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