martedì 26 marzo 2013
Lavori in corso...
Sono passati un po' di giorni dal nostro ultimo post sul blog, ma non li abbiamo trascorsi con le mani in mano. Abbiamo visitato il festival dei giochi di Cannes e Ludica Milano, ci stiamo preparando per andare a Play e stiamo lavorando alacremente su alcuni progetti!
Uno sarà il prossimo gioco di Post Scriptum, di cui speriamo di darvi i dettagli al più presto. Per ora diciamo solo che sta piacendo molto a tutti quelli che lo provano e che è un titolo per il quale abbiamo obiettivi piuttosto ambiziosi .
Uno è una consulenza per un gioco light alla Isla Chupita (ma, questa volta, totalmente analcolico e politically correct). Essendo un titolo dedicato ad un mercato molto diverso dal solito (quindi, inevitabilmente, con meccaniche piuttosto classiche) per noi rappresenta una bella sfida. Non è banale riuscire a sfornare un prodotto che sia "rassicurante" per i casual gamers, ma che non lasci in bocca il sapore di "già visto".
E poi in cantiere ci sono tanti altri progetti: le serate di playtest si susseguono, con risultati incoraggianti, e stiamo finalizzando accordi con vecchi e nuovi partner. Speriamo di dare presto qualche annuncio ufficiale, ma per ora possiamo dire che vogliamo crescere, e ci stiamo dando da fare!
mercoledì 6 marzo 2013
Cannes: un esempio impossibile da seguire?
Forse sarà merito del clima spensierato con cui ho approcciato l'evento, però mi sono davvero goduto questa kermesse, ammirandone alcuni aspetti che, purtroppo, temo siano difficilmente replicabili in Italia.
Principalmente, si tratta di:
- una vera fiera, (cioè di una manifestazione davvero ospitata in una struttura adeguata e non in una palestra o sotto una tenda);
- a ingresso gratuito;
- sulla Croisette, ovvero nella strada più importante della città (credo che la conoscano tutti, no?).
Ciò comporta come naturale conseguenza un'enorme affluenza di pubblico, composto anche da famiglie, tanto che, nonostante la grandissima quantità di tavoli presente, è difficile trovare posto a sedere e se proprio si vuole provare un gioco, di norma bisogna aspettare.
L'offerta interna è molto variegata: oltre ai prevedibili colossi francesi della distribuzione, ci sono infatti anche aree dedicate ai microeditori, ai giochi tradizionali, al collezionismo e ai tornei. I videogame sono quasi del tutto assenti, mentre giochi per bambini come Playmobil e Kapla hanno grossi spazi.
Inoltre alla sera, dopo la chiusura della manifestazione principale, inizia il Festival OFF, sempre a ingresso gratuito, in cui viene messa a disposizione una grande sala per passare altre ore a playtestare (e fra l'altro i prototipi portati da Post Scriptum hanno avuto un notevole successo).
La sala è veramente gremita di gente, di età compresa fra i diciotto e i... boh?? (ricordo che l'anno scorso io e il mio Fido Famiglio facemmo provare il prototipo di Ark & Noah a due gentili signore francesi piuttosto agée, che lo avevano apprezzato molto).
Ovviamente si possono incontrare i volti noti del panorama francese, come Bruno Cathala, Bruno Faidutti e Thomas Vuarchex, (che mi ha anche offerto una pinta ed è quindi diventato il mio autore preferito di tutti i tempi), o operatori internazionali del settore (per l'Italia, ho visto e fatto due chiacchere con Cranio, Asterion, What's your game? e Raven), ma la maggior parte dei presenti sono semplici appassionati che vogliono provare nuovi giochi e divertirsi, in un'atmosfera davvero produttiva e allegra (forse anche per merito del basso costo delle birre al bar).
Insomma, una serata da cui io e i miei compagni di viaggio siamo usciti soddisfatti e arricchiti di idee e di contatti che speriamo si trasformino in business ludico.
Detto questo, viene spontaneo riflettere sul perché in Italia non ci siano eventi di questo tipo.
Al di là di mille piccoli o medi eventi locali, che sono senz'altro gratuiti e divertenti (per esempio quelli organizzati dai ragazzi dell'area torinese, ma anche i nostri Giochi dell'Uva), ma che non raggiungono queste dimensioni, esistono alcune convention di pari livello, (penso per esempio a Play), ma hanno l'ingresso a pagamento che scoraggia le famiglie e i giocatori occasionali, risultando quindi sostanzialmente diverse.
Qui da noi le grandi manifestazioni sono frequentate principalmente dagli appassionati, e non è raro trovare sempre gli stessi volti in ogni fiera. Anzi, alcuni gamers vedono addirittura come negativa la presenza di quelli che chiamano, in gergo che io trovo spregiativo, babbani, che invece affollano i corridoi del Palais des Festivals. Il fatto che tale struttura, sicuramente centrale per la città, offra spazio anche ai microeditori e permetta agli organizzatori di far entrare gratuitamente i visitatori, mi fa dedurre che ci sia, da parte della proprietà, e/o del Comune di Cannes, una sensibilità nei confronti dell'evento ben diversa rispetto a quella che si trova in Italia. Un organizzatore italiano difficilmente può far quadrare i conti senza mettere un biglietto d'ingresso, quindi è evidente che i costi che quelli francesi devono sostenere sono più bassi rispetto a quelli richiesti da noi. Si vede che i Francesi hanno capito che un evento ludico può e deve essere valorizzato, non solo perché il gioco aggrega e fa crescere, ma anche per l'indotto che crea in città e agli espositori presenti (quasi tutti Francesi).
Il fatto che la gente, in una giornata così, stia all'interno del palazzo ad affollare i tavoli e giocare, deve far riflettere.
E' una questione di cultura ludica, sia da parte degli avventori, sia da parte degli organizzatori e delle istituzioni.
Come sempre, i Francesi riescono a valorizzare le loro attività molto meglio di noi Italiani :(
Purtroppo, nessuno di quelli che potrebbero davvero far qualcosa leggerà queste righe, temo.
Ma chissà, io intanto le ho scritte...
L'offerta interna è molto variegata: oltre ai prevedibili colossi francesi della distribuzione, ci sono infatti anche aree dedicate ai microeditori, ai giochi tradizionali, al collezionismo e ai tornei. I videogame sono quasi del tutto assenti, mentre giochi per bambini come Playmobil e Kapla hanno grossi spazi.
Inoltre alla sera, dopo la chiusura della manifestazione principale, inizia il Festival OFF, sempre a ingresso gratuito, in cui viene messa a disposizione una grande sala per passare altre ore a playtestare (e fra l'altro i prototipi portati da Post Scriptum hanno avuto un notevole successo).
La sala è veramente gremita di gente, di età compresa fra i diciotto e i... boh?? (ricordo che l'anno scorso io e il mio Fido Famiglio facemmo provare il prototipo di Ark & Noah a due gentili signore francesi piuttosto agée, che lo avevano apprezzato molto).
Ovviamente si possono incontrare i volti noti del panorama francese, come Bruno Cathala, Bruno Faidutti e Thomas Vuarchex, (che mi ha anche offerto una pinta ed è quindi diventato il mio autore preferito di tutti i tempi), o operatori internazionali del settore (per l'Italia, ho visto e fatto due chiacchere con Cranio, Asterion, What's your game? e Raven), ma la maggior parte dei presenti sono semplici appassionati che vogliono provare nuovi giochi e divertirsi, in un'atmosfera davvero produttiva e allegra (forse anche per merito del basso costo delle birre al bar).
Insomma, una serata da cui io e i miei compagni di viaggio siamo usciti soddisfatti e arricchiti di idee e di contatti che speriamo si trasformino in business ludico.
Detto questo, viene spontaneo riflettere sul perché in Italia non ci siano eventi di questo tipo.
Al di là di mille piccoli o medi eventi locali, che sono senz'altro gratuiti e divertenti (per esempio quelli organizzati dai ragazzi dell'area torinese, ma anche i nostri Giochi dell'Uva), ma che non raggiungono queste dimensioni, esistono alcune convention di pari livello, (penso per esempio a Play), ma hanno l'ingresso a pagamento che scoraggia le famiglie e i giocatori occasionali, risultando quindi sostanzialmente diverse.
Qui da noi le grandi manifestazioni sono frequentate principalmente dagli appassionati, e non è raro trovare sempre gli stessi volti in ogni fiera. Anzi, alcuni gamers vedono addirittura come negativa la presenza di quelli che chiamano, in gergo che io trovo spregiativo, babbani, che invece affollano i corridoi del Palais des Festivals. Il fatto che tale struttura, sicuramente centrale per la città, offra spazio anche ai microeditori e permetta agli organizzatori di far entrare gratuitamente i visitatori, mi fa dedurre che ci sia, da parte della proprietà, e/o del Comune di Cannes, una sensibilità nei confronti dell'evento ben diversa rispetto a quella che si trova in Italia. Un organizzatore italiano difficilmente può far quadrare i conti senza mettere un biglietto d'ingresso, quindi è evidente che i costi che quelli francesi devono sostenere sono più bassi rispetto a quelli richiesti da noi. Si vede che i Francesi hanno capito che un evento ludico può e deve essere valorizzato, non solo perché il gioco aggrega e fa crescere, ma anche per l'indotto che crea in città e agli espositori presenti (quasi tutti Francesi).
Il fatto che la gente, in una giornata così, stia all'interno del palazzo ad affollare i tavoli e giocare, deve far riflettere.
E' una questione di cultura ludica, sia da parte degli avventori, sia da parte degli organizzatori e delle istituzioni.
Come sempre, i Francesi riescono a valorizzare le loro attività molto meglio di noi Italiani :(
Purtroppo, nessuno di quelli che potrebbero davvero far qualcosa leggerà queste righe, temo.
Ma chissà, io intanto le ho scritte...
venerdì 1 marzo 2013
A febbraio 2013 ho giocato a...
In questo mese caratterizzato dal Torneo di Carcassonne di Galliate, mi è capitato, per caso o per volontà, di giocare a giochi lunghi che hanno riempito l'intera serata.
Quindi i titoli sono pochi, ma le ore di gioco molte :)
In ordine cronologico:
Imperial
Vivajava: the coffee game
Carcassonne (4)
Kingsburg (con espansione "To forge the realm")
Lupus in tabula
Coyote
Caligula
Corsari dei Caraibi
Le Havre
Letters from Whitechapel
Francamente, vi consigio di provarli tutti, se non li conoscete. I gioconi richiedono la predisposizione d'animo giusta (conviene non essere stanchi o con pensieri per la testa), ma alla fine danno sempre soddisfazione :)
Fortunatamente, ci sono state anche parecchie sessioni di playtest di titoli interessanti che, speriamo, prima o poi vedranno la luce.
Quanto è bello giocare ;)
Quindi i titoli sono pochi, ma le ore di gioco molte :)
In ordine cronologico:
Imperial
Vivajava: the coffee game
Carcassonne (4)
Kingsburg (con espansione "To forge the realm")
Lupus in tabula
Coyote
Caligula
Corsari dei Caraibi
Le Havre
Letters from Whitechapel
Francamente, vi consigio di provarli tutti, se non li conoscete. I gioconi richiedono la predisposizione d'animo giusta (conviene non essere stanchi o con pensieri per la testa), ma alla fine danno sempre soddisfazione :)
Fortunatamente, ci sono state anche parecchie sessioni di playtest di titoli interessanti che, speriamo, prima o poi vedranno la luce.
Quanto è bello giocare ;)