martedì 30 aprile 2019

Marzo 2019: mille polemiche su Play!

Cartoomics!
Finalmente un post che parla di un solo mese! E lo iniziamo come sempre parlando di vita associativa!
La notizia è che SlowGame ha cambiato ancora una volta sede: dal 2009 a oggi è la sesta volta e tutti speriamo che sia l'ultima.
In questo caso, la scelta è stata nostra: il Polibrì cafè che ci ha ospitato nell'ultimo anno era un posto molto accogliente e Laura e Mauri sono stati gestori gentilissimi, che vorrei ringraziare pubblicamente, però purtroppo la struttura è troppo piccola per svolgere anche le attività di wargame, che notoriamente necessitano di molto spazio.
Ci siamo così spostati presso il Circolo di Santa Croce, tornando a Borgomanero, che ha una sala dove giochiamo da tavolo un po' più piccola rispetto alla vecchia sede, ma ha altre due sale in cui quei bruti spingitori di miniature si possono menare tranquillamente!

Per il resto, l'unico evento da segnalare è stato Cartoomics, in cui abbiamo fatto un sacco di demo di Radetzky e Gran Milàn in area Raven. Rispetto ai piani originari abbiamo dovuto raddoppiare i tavoli a grande richiesta perché c'era davvero tanta gente che voleva provarli. Bene così.

Fra l'altro, proprio a Cartoomics abbiamo incontrato di persona Giorgia Lanza e possiamo annunciare ufficialmente che abbiamo raggiunto un accordo con lei e l'abbiamo ingaggiata come disegnatrice del gioco che molto probabilmente NON si chiamerà Masamune!
Ci ha già mandato qualche bozza e ci piacciono tutte tantissimo!
Personalmente sono molto felice di questo nuovo acquisto perché trovare disegnatori validi è sempre più difficile e per una casa editrice come la nostra è indispensabile averne in squadra il più possibile. Giorgia ci piace sia artisticamente che umanamente e speriamo possa essere l'inizio di una grande collaborazione.

A cosa abbiamo lavorato
  • Beh, a scartabellare un sacco di disegni di Giorgia e di altri artisti, ovviamente. È un lavoro di cui si sono occupati principalmente Sara e Tambu.
  • A testare sempre più il nostro primo American. Io sono esaltatissimo e non vedo l'ora di poterlo annunciare!
  • All'attività social di Post Scriptum, con il post di fine anno del blog "istituzionale" e soprattutto con i tanti nuovi contenuti della pagina Facebook di Legend Raiders, di cui vi mostro qualcosa qui sotto!





Cosa hanno detto di noi
A dire il vero non tantissimo, questo mese:
La polemica del mese
E veniamo a quella che è la sezione più letta di ogni mio post (o almeno così mi dicono quelli di voi che mi incontrano in giro, spezzandomi il cuore perché io spero sempre che leggiate tutto). Come sempre, visto che scrivo dopo Play, c'è davvero l'imbarazzo della scelta. Qualche esempio:
  • "A Play si devono fare demo veloci, non partite intere" --> (in mille diversi post. Questa è facile! Ne ho già parlato due anni fa qui e resto d'accordo con me stesso anche oggi).
  • "Non è possibile che con tutti i giochi belli che escono di continuo si vedano in fiera così tante versioni di Monopoly" --> qui (anche di questo ho già parlato qui! Evvai, tutta fatica risparmiata, anche se sulla chiosa finale sugli addetti ai lavori avrei altro da dire, ma non c'è lo spazio per farlo).
  • "In fiera non ci sono dei veri sconti. Conviene provare i giochi e poi comprarli online" --> qui con un interessante corollario qui.
  • "Sono felice che il TG5 abbia detto che Play è una fiera dedicata a giochi vecchi, trottole e cosplay: è meglio se il nostro hobby resta di nicchia perché l'affollamento fa scendere la qualità dei giochi" --> qui (fra i commenti).
  • "Speriamo che a Play non ci siano i cosplayer!" --> qui.
  • "Ho incontrato un dimostratore antipatico che..." (no, questa non la linko e non la commento, che è meglio).
Sinceramente non vorrei entrare nel merito di una sola di queste (anche se l'argomento cosplay mi stimola, perché non ne ho mai parlato sul blog e prima o poi vorrei farlo), bensì fare una riflessione più ad ampio raggio sulle fiere, e su Play in particolare.
Non ho mai nascosto la mia particolare predilezione per questa manifestazione, che mi sembra sempre meglio organizzata di anno in anno. Una marea di tavoli da gioco, conferenze interessanti e, soprattutto, tigellari molto efficienti che ti servono in fretta nonostante le lunghe code :)
Insomma, dal mio punto di vista di persona che sta da questa parte della barricata, Play sembra il paradiso: non che a Lucca, a Essen o in altre fiere ci siano poche novità o pochi espositori, anzi. Non che siano male organizzate, anzi. Però la quantità di tavoli a disposizione di Modena, in proporzione alle aree commerciali è davvero spropositata. Solo a Gen Con ne ho visti di più (ma si sa che negli USA tutto è HUGE).
Eppure questa fiera più di ogni altra suscita polemiche e malumori nei giocatori. Anche dal vivo ho sentito con le mie orecchie, in diverse occasioni, alcune persone dire che non sapevano se ci sarebbero tornate perché non erano riuscite a giocare a quello che volevano.
Tutto ciò da una parte mi fa riflettere sulla distanza che ho io, come addetto ai lavori, rispetto ai giocatori più appassionati (come avevo già scritto in questo vecchio post). A me la fiera sembra bellissima e sono convinto che sia lo stesso per un gruppo di visitatori occasionali che, molto probabilmente, troveranno un tavolo a cui sedersi per provare qualcosa di ancora sconosciuto. Ma mi rendo conto che chi già ha consumato montagne di giochi a casa o in associazione ci vada con un altro spirito: provare le ultimissime novità per loro è fondamentale e non poterlo fare è frustrante. Dall'alto del mio scranno sulla Post Scriptum Tower non me ne ero reso conto fino in fondo, ma è innegabile che il problema ci sia e che chi si lamenta abbia valide ragioni per farlo.
E stavolta non do neanche la colpa al mercato ipertrofico, perché penso che sia perfettamente normale che tante nuove uscite si concentrino in occasione delle fiere più importanti. Succedeva anche dieci anni fa e succederà ancora a lungo, in questo e in altri settori.
Dall'altra parte, però, è anche normale che ciò accada: le fiere per un editore sono occasioni soprattutto di promozione, perché raramente si va in pari con le spese (ci sono eccezioni, ovviamente: per alcuni piccoli soggetti o per alcuni grandi-ma-specializzati-nelle-vendite-sottocosto, sono ottime anche a livello economico, ma non stiamo a parlarne qui) e sarebbe folle non sfruttarle per lanciare nuovi prodotti, a maggior ragione se organizzatori illuminati come quelli di Play permettono di avere tantissimi tavoli a disposizione per farli provare.
Quindi è un cane (o un Uroboro. Vedi sopra) che si morde la coda? Più una fiera è importante e più usciranno novità? E più gente ne sarà attratta, meno posto ci sarà per provarle?
Beh, secondo me sì, a dire il vero. Non vedo grandi soluzioni.
Però qualcosa si può fare, ed è dare seguito alle fiere nelle settimane successive, frequentando negozi o associazioni che abbiano a disposizione copie dei giochi in questione. Dopotutto, l'eccessivo affollamento può essere un problema, ma è anche sintomo di un grande numero di appassionati sparsi per tutta Italia e allora perché non approfittarne?
Il nostro hobby è di società per definizione. Uscire e andare a cercare altre persone con cui giocare è e resta uno dei punti cardine per goderselo in pieno.

So che per alcuni di voi questo consiglio non vale granché e che continueranno a essere insoddisfatti della situazione e, come scritto sopra, vi capisco. So che siete giocatori che già frequentano associazioni e negozi e che già sono aggiornatissimi su tutto e mi rendo conto che per voi la fiera è principalmente un momento per comprare (o vendere o scambiare) giochi e soprattutto per provare le ultime uscite, ma penso che viverla solo così sia un peccato. La fiera è anche altro: possibilità di giocare dal vivo con gente con cui avete passato ore a scrivere online (anche a un gioco vecchio, perché no? Ce n'erano tantissimi validi nella ludoteca della Tana dei Goblin che è un altro dei punti di forza della fiera), assistere alle conferenze, conoscere autori e disegnatori, o anche solo guardare un altro gruppo al tavolo, per iniziare a vedere i materiali di un gioco o impararne le regole per quando, finalmente, ci potrete mettere le mani sopra.
Più di ogni altra cosa, la fiera è possibilità di aggregazione e, come detto sopra, di attività di società: anche solo insegnare un nuovo gioco a chi non lo conosce è soddisfacente e, soprattutto, è importante e permette di far crescere il nostro hobby. L'ho visto in prima persona in tante serate associative e continuo a pensare che valga sempre la pena farlo.
Quindi lunga vita a Play e lunga vita a tutto il settore ludico di cui questa continua a restare una delle mie facce favorite.

PS: alla fine il post più bello sulla fiera è stato questo, comunque :)

A cosa ho giocato

Fiasco (gdr)
Mythos (2)
Flamme Rouge (4), con espansioni Meteo (4) e Peloton (3)
Radetzky - Milano 1848 (3)
No Thanks!
Dice Forge
Clank!
Sagrada (2)
The Game
That's pretty clever
Archipelago (gdr)
T.I.M.E Stories - la spedizione Endurance


3 commenti:

  1. Io sinceramente sono rimasto stupito di fronte alla grandissima quantità di novità che NON era possibile comprare in fiera, per i motivi più disparati (alcuni davvero ridicoli). Del tipo “no questo gioco esce ufficialmente lunedì non possiamo venderlo domenica” oppure “no deve arrivare prima ai nostri kickstarter poi possiamo venderlo agli altri altrimenti è ingiusto” fino a “se vuoi puoi comprarlo adesso è te lo spediamo la settimana prossima” o “è finito venerdì mattina ne avevamo portate 40 scatole”. Provare i giochi non è stato più difficile che gli anni precedenti, invece è stata la prima edizione dalla quale sono tornato senza aver comprato nulla (per la gioia del mio rivenditore di paese)

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    1. A dire il vero la frase sulla precedenza a Kickstarter è corretta, secondo me :)

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    2. Certo. Anche a far guadagnare il rivenditore di paese non c’è niente di male. Dico solo che avrebbero venduto giochi e invece no, e siccome uno dei motivi per cui vado al Play è comprare giochi, se poi torno a mani vuote ci resto male.

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