In questo periodo non ci sono particolari notizie da parte di Post Scriptum (siamo in preparazione per Norimberga, ma non ci sono veri e propri annunci da fare), né sul fronte ludoteche (stanno per arrivare le cene di Natale di tutte e tre, ma non credo siano argomenti interessanti per il blog), quindi permettetemi di parlare di una notiziuola futile che però potrebbe rappresentare un'idea da provare per qualcuno: il torneo tennistico.
L'idea è nata quasi per caso: una sera, io e l'Avversario eravamo in ludoteca. Era tardi, la gente con cui avevamo giocato prima era andata a casa e le altre persone presenti erano intente a finire un giocone iper lungo che li avrebbe tenuti impegnati ancora per un'oretta. Noi due volevamo sfidarci a qualcosa, ma dovevamo decidere a cosa (la nostra eterna sfida ormai prosegue da quasi un decennio e bisogna scegliere sempre attentamente, perché nessuno dei due vuole perdere contro l'altro. Mai).
La scelta si stava restringendo a Saint Petersburg e Stone Age, due titoli che piacciono a entrambi (anche se giocati in due), ma non riuscivamo a metterci d'accordo, perché al primo è più forte lui e al secondo sono più forte io.
Decidemmo così di sfidarci tutte le settimane a uno di questi due giochi, vivendo la cosa come un set di tennis: quando si gioca a Saint Petersburg ha lui il servizio, quando si gioca a Stone Age ce l'ho io.
Ok, lo so, a molti sembrerà una minchiatella (termine tecnico), ma di fatto quest'idea aggiunge una tensione che, per giocatori competitivi come noi, risulta estremamente piacevole. Per dire, al momento siamo sul 5 a 5 ed entrambi abbiamo vinto tre partite avendo il servizio e per due volte abbiamo strappato il break all'avversario. Ciò è notevole, perché in precedenza, giocando in amichevole io non l'ho battuto praticamente mai a St. Petersburg e lo stesso vale per lui con Stone Age. Entrambi ci siamo impegnati come non mai, con una concentrazione mai vista prima, per non subire l'onta della sconfitta sul proprio terreno o per provare la gioia di vincere al gioco in cui eravamo sfavoriti. Inoltre, in occasione del set point di lunedì scorso, quando eravamo sul 5 a 4 per lui e si doveva giocare al suo gioco, si avvertiva nell'aria una carica davvero incredibile. Ne è uscita una partita tesissima, in cui personalmente ho osato e rischiato come non avevo mai fatto prima e, quando alla fine ho vinto di pochi punti, ho provato un meraviglioso senso di liberazione.
Ora si avvicina a larghi passi il tie break, che stabilirà il vincitore del primo set (sarà una partita secca a un gioco in cui siamo allo stesso livello) e già non riesco a pensare ad altro. Ma chiunque lo vinca, abbiamo già deciso i giochi per il secondo set, così che la sfida possa continuare ancora a lungo.
Siamo scemi, lo so. Ma ci divertiamo un casino :)
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