I giochi visti da chi li fa e li fa giocare

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venerdì 14 novembre 2014

Domande Frequentemente Domandate - cosa fa un editore

L'avevamo promesso! Finita la storia di Post Scriptum, il nostro freelance Lord Fiddlebottom inizia a dedicarsi al presente e al futuro, rispondendo alle vostre domande sul mondo dei giochi e sul rapporto con noi.
E, come sempre lo fa a modo suo!

Oh, finalmente, questa noia di storia di Post Scriptum è finita, e io, che sono il potente Lord Fiddlebottom, posso finalmente rilassarmi in questa grande piscina piena di pupazzetti di Fun Farm, gentilmente regalati da quei due fessacchiotti di Post e Scriptum…

DRIIIIIIIIIN!

“Chi è, chi osa disturbare Lord Fiddlebottom?”
“Pronto, Magnificissimo Lord (potrei non aver detto esattamente così. N.d.Mario), sono Mario Scriptum, abbiamo ancora bisogno del suo prezioso aiuto! Siamo sommersi da mail con Domande Frequentemente Domandate! Ci aiuti a sbrogliare questa matassa” 
“Non lo so… cosa mi date in cambio stavolta? Mi avete riempito di pupazzetti di Fun Farm, adesso sinceramente voglio di più”
“Che ne dice, Lord Fiddlebottom, di un regalino dal nostro ultimo gioco, Drizzit?”



LE DOMANDE FREQUENTEMENTE DOMANDATE
a cura di Lord Fiddlebottom.

1: Ma cos’è Post Scriptum?
Iniziamo bene, snort.
Post Scriptum è una casa editrice di giochi da tavolo, sorta nel 2005, fondata da Matteo “Post” Panara e Mario “Scriptum” Sacchi. 
Nel corso degli anni, Post Scriptum ha prodotto giochi da tavolo di varie tipologie, come giochi strategici, giochi per bambini e giochi su licenza. 
Post Scriptum offre anche un servizio di consulenza per editori, autori di giochi e aziende, che vorrebbero vedere il loro giochino sugli scaffali: Post Scriptum crea giochi su misura, li sviluppa e cura il gameplay in ogni dettaglio, ricerca i migliori fornitori per i materiali e i migliori illustratori e grafici. Come se fosse un gioco prodotto da loro, mica così, alla pizza e fichi.
Ma insomma, ho scritto 10 post sulla storia di Post Scriptum, che così capisci un po’ di che si parla e il mio lavoro non è andato sprecato! Leggilo che è troppo bello, l’ho scritto io!

2: Ma cosa fa una casa editrice di preciso?
Beh, prima di tutto sceglie i giochi da produrre. Post Scriptum riceve tantissime proposte di giochi, centinaia, che deve poter valutare, per capire la fattibilità, i costi, il mercato, quanto quel gioco è valido o da migliorare, etc.
Poi quel gioco deve essere testato, giocato, aggiustato, con mille partite, con mini software che verificano i casi limite e le probabilità. Si ragiona sui materiali inutili da togliere, sulle regole di troppo, si lima. È un lavoro che richiede parecchio tempo, per i giochi più complessi si parla anche di anni. Che noia fare l’editore di giochi.

A quel punto si passa alla produzione: bisogna valutare il migliore stampatore per quel prodotto specifico, ragionando sui prezzi, sulla qualità dei materiali, sulle tempistiche.
Si cercano illustratori e grafici che possano dare risalto al gioco stesso, si ragiona sullo stile più adatto, con un occhio anche al mercato.
Si cercano clienti e distributori, per avere già la sicurezza che il gioco venga acquistato, secondo le richieste di ogni parte interessata.
E tutto questo è da coordinare come un produttore esecutivo di un film, tenere d’occhio il budget e le tempistiche stimate, badare agli errori di produzione e risolvere tutti i problemi che sicuramente si trovano lungo il cammino.
Ma chi ve lo fa fare di fare gli editori di giochi?!

3: Ho realizzato un gioco da tavolo, come ve lo posso sottoporre?
Quando vuoi proporci un gioco, valuta un po’ di cose:
riesci a spiegare il concetto del gioco, delle sue meccaniche, in poche righe?
Io ogni tanto leggo le mail e non capisco nulla, oh, sarò lento, ma leggendo i regolamenti mi addormento dopo la parte “componenti”. Prima mandaci un piccolo riassunto, non dell’ambientazione, ma di come si gioca. Sbizzarrisciti! Manda un video, un riassunto grafico, ma giusto per darci un’infarinatura. Poi, se il gioco ci sembra interessante, Post Scriptum ti contatterà, magari si organizza un incontro durante le fiere o fissando un appuntamento, per provarlo direttamente, che è la cosa migliore. Scrivi sempre da dove vieni, bischerotto!

Ma non penserai mica di poter chiedere solo tu! Adesso due domande te le facciamo noi!

1: Il gioco è giocabile, un minimo?
Spero che tu non l’abbia provato solo con il tuo gruppetto di poveri sfortunati amichetti che se dicevano che il gioco era brutto li picchiavi. Oppure facevano giusto i paracul gentili, oppure non ne capiscono nulla di giochi. 



Cerca di contattare una ludoteca presso il luogo dove abiti, fallo provare a gente che non conosci, verifica le loro reazioni. E magari, per torturare i tuoi nuovi amici ancora un po’, prova il cosiddetto Blind test: appioppi a loro il regolamento, ti vai a prendere una birra e poi torni, e vedi se hanno iniziato a giocare o se stanno facendo gli origami con le carte del tuo gioco. Così verifichi il tuo prodotto, il regolamento e la tua faccia tosta, che ci vuole. Guarda che faccia tosta che ho io, che scrivo dietro uno pseudonimo.

2: Il gioco è adatto alla nostra linea?
Post Scriptum ha prodotto tante tipologie di gioco diverse, ma predilige i giochi semplici e per famiglie. Non amano tantissimo i giochi di carte e gli astratti. Non chiedermi il perché, questa è un’informazione che ti do di soppiatto, che sappiamo solo io e te, solo io e te.
“Ma è nel blog ufficiale del sit…”
Shhhhhh! 
Solo io e te.
Lord Fiddlebottom

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