I giochi visti da chi li fa e li fa giocare

I giochi visti da chi li fa e li fa giocare

venerdì 17 aprile 2015

Uno sguardo al futuro: i sogni diventano realtà.

E dopo aver parlato del passato e del presente di Post Scriptum (rispettivamente con la nostra storia e con le domande sul nostro lavoro), è giunto il momento, alla vigilia del commiato con Lord Fiddlebottom (evvivaaaaaa!), di dare uno sguardo al nostro futuro!

E... Sì, noi lo vediamo decisamente radioso! :)

Dovete sapere che Mario Scriptum, prima di diventare editore a tempo pieno, faceva il calzolaio, in una bottega buia e anfratta.

Mario, mentre cuciva i calzini e rattoppava le scarpe, ammirava il cielo notturno e stellato dalla finestra, sognando un futuro di gloria e ricchezza nel mondo dei giochi da tavolo, circondato da fan sfegatati e stimato dalle star del settore.

Ora, dopo tanti anni, ha messo giù ago e filo e si è dedicato in tutto e per tutto al lavoro di editore.
Perdendo migliaia di fan sfegatati per i suoi rattoppi e la stima delle star del settore calzaturiero.


LE DOMANDE FREQUENTEMENTE DOMANDATE
a cura di Lord Fiddlebottom

E adesso? Quale futuro si prospetta per la Post Scriptum?

AH! Ora che Mario Scriptum è 24 su 24 al lavoro sui giochini, fustigato regolarmente dal sottoscritto, ne vedrete delle belle! Grandi emozioni!

Già avrete notato che è appena uscita l’espansione del gioco di carte con le nane e le maghe con le tette grosse da veri scostumati che voi siete.

Non vi basta? È in arrivo un nuovo gioco di Luca Bellini, con le illustrazioni di Erika Signini e le grafiche di Scribabs, proprio lo stesso team di Fun Farm! Qualcuno ha osato immaginare che dietro a questo giochino ci possano essere i soliti animaletti pucciosi, ma a Post e a Scriptum non piace ripetersi, è una cosa che è bene tenere a mente. E infatti questa informazione me la lego al dito. Che poi se me lo dimentico potrebbe ledermi l’ego, già delicato.

Non vi basta? Per Essen potrete trovare Sator Arepo Tenet Opera Rotas, in una nuova edizione e nuove regole che vi emozionerete a creare nuovi palindromi e giochi di parol… Ah, non è un gioco di parole? È un tattico/rompicap... Aspetta ma di che si trat… Ah ma se lo leggi al contrario si legg…

Non vi basta? Siete proprio esigenti eh. I nostri amici si stanno espandendo con nuove partnership estere che porteranno giuochi su giuochi per tutti i gusti, come Touchè, che una volta l’ho provato e, dato che ho vinto, avevano capito che c’erano parecchie cose da aggiustare, e quindi è ancora in sviluppo.

Non vi basta? Le consulenze stanno andando sempre benone, con due giochi bestioni in sviluppo, di quelli germanoni che piacciono a voi duri e puri del cubetto, fra cui il nuovo titolo della Placentia Games, Bretagne, che era in demo a Play e che sta regalando grandi soddisfazioni ai nostri due protagonisti.

Non vi basta? Dopo Drizzit, sento il profumo di nuove collaborazioni con partner non per forza legate al mondo ludico, sento il profumo di giochi ispirati a nuovi brand noti che faranno sobbalzare i vostri pigri sederotti.

Non vi basta? Post Scriptum ha annunciato che comprerà la Asmodeè! Quando avranno i soldi. Ve lo giuro eh.

Dopo quasi 10 anni, la nostra casa editrice ha deciso di fare sul serio, aumentando i titoli annuali e creando nuovi partner del settore.

Post Scriptum di anno in anno cresce sempre di più e fa numeri degni di quelle case editrici con gli standoni grossi che potete ammirare alle fiere come Modena o Lucca.

Io ogni volta propongo sempre di fare un grande stand con una statua in bronzo di Lord Fiddlebottom alta 8 metri, per creare un po’ di scalpore, ma oh, Mario e Matteo sono cocciuti.

In ogni caso, la crescita è esponenziale, a dimostrare il fatto che con impegno e umiltà, una piccola casa editrice può trasformare realmente la proprio passione in un lavoro.

E infatti, non vedo l’ora di tornare al mio lavoro:

“LAVORATE! STUPIDI EDITORI DA STRAPAZZO! SCHAAF, BECCATEVI QUESTO! SCHAAAAF! PIU’ GIOCHI! PIU’ GIOCHIII! SCHAAAAF!”


Lord Fiddlebottom

martedì 7 aprile 2015

Tiriamo le somme: marzo 2015

Un classico: mail di lavoro mentre si gioca!
Mese di transizione, marzo: Norimberga e Cannes sono alle spalle e Play è ancora là da venire. L'unico evento di rilievo è stato quindi Cartoomics, in cui però non avevo impegni ufficiali e quindi ho potuto giocare un po' con i ragazzi della ludoteca (e sì, ovviamente, anche testare qualche proposta).

Da segnalare, nelle partite di questo mese, le quattro a Sator Arepo Tenet Opera Rotas (perché, sì, stiamo lavorando alla ristampa più espansione) e la prima a Drizzit: Draghi, Spose e Coccole estreme, arrivato in extremis proprio il 30  e annunciato qui (è uscito benissimo e lo vedrete fra pochi giorni).
Inoltre, nota di colore che susciterà un enorme interesse da parte vostra, vi posso anche dire che Lord Fiddlebottom è in assoluto il peggior giocatore di The Resistance mai visto :)

A proposito del nostro freelance, sul blog di Post Scriptum ci ha spiegato quali siano le tempistiche necessarie per realizzare un gioco in modo professionale. È un articolo a cui teniamo molto perché la maggior parte delle persone che ci contattano si aspetta che ci voglia molto meno (e non è vero).
Successivamente, il Lord ha parlato della nostra doppia natura di editori e consulenti, che a molti operatori e appassionati risulta strana. Per esempio, nell'articolo dedicato a noi su Gioconomicon si dice senza giri di parole che è un'attività che appare stridente, ma noi spieghiamo perché secondo noi non lo è (e perché potete fidarvi noi sia nell'affidarci i giochi, sia nel farci guidare un tir).

La Piramide delle Bermuda, invece va un po' a rilento, ultimamente. Sta ormai uscendo un post al mese e non è detto che si riesca a tenere neppure questo ritmo. Sono articoli abbastanza complessi da scrivere e servono tempo e mente libera, che sono due cose che al momento scarseggiano (perché sono impegnato in tanti altri bei progetti, per carità, però comunque scarseggiano).
Comunque, in concomitanza con la festa della donna è uscito Le donne del mistero, dedicato ad alcune figure femminili di spicco nel mondo mysterioso, nel bene o nel male.

Va beh, veniamo ai giochi di questo mese, che è meglio :)
In ordine cronologico:

Vudù (con espansione Ninja e Pigmei)
El Grande
The Resistance (2)
King of New York (2)
Richard I
Tokaido
Sushi Go!
Jungle Speed Safari
No thanks (2)
Lobo 77 (2)
Sator Arepo Tenet Opera Rotas (4)
Soqquadro (2)
Kingsport Festival
Battlestar Galactica (con espansione Pegasus)
Pick a Polar Bear
Drizzit - il gioco di carte (con espansione Draghi, Spose e Coccole estreme)
Lupus in Tabula
Time's Up blu
Fjords
Florenza: the card game


  • Ho aspettato di averci fatto un po' di partite prima di farmi un'opinione definitiva su Tokaido, perché ho voluto dargli sempre una nuova possibilità, ma alla fine non mi ha mai convinto. Per quattro quinti di partita mi sembra che le scelte siano sempre scontate, e che diventino rilevanti solo alla fine. Di fatto prima ci si adatta quasi sempre ad andare nel primo posto disponibile, tanto si guadagna sempre qualcosa e meno strada si fa, più bonus si possono prendere.
    Può essere che sia io a non vedere le scelte tattiche migliori, ma davvero mi stimola poco :(
  • Soqquadro è un party game semplicissimo, ma indubbiamente divertente. Peccato solo che a volte la gente non ci voglia giocare perché non ha voglia di alzarsi dal tavolo e muoversi. Vergogna! ;)
  • Fjords è stato un grande classico dei tempi in cui le varie ludoteche ancora non c'erano e io mi trovavo quasi sempre solo con l'Avversario. Negli ultimi anni non ci abbiamo più giocato perché eravamo quasi sempre in più di due (oppure perché ci dedicavamo al nostro torneo tennistico), ma recentemente c'è stata l'occasione di rispolverarlo. È un tatticone che mi è sempre piaciuto molto, sia nella prima fase, in cui in sostanza si deve scegliere il momento giusto per piazzare una casetta, sia nella seconda, in cui bisogna conquistare terreno nel modo giusto. Secondo me ha un livello di profondità sufficiente a renderlo interessante, senza farlo essere spaccacervelli. Consigliato :)

venerdì 3 aprile 2015

Domande Frequentemente Domandate: ma in conclusione, ne vale la pena?

Come annunciato a maggio dell'anno scorso, il decimo compleanno di Post Scriptum si avvicina e il nostro percorso insieme a Lord Fiddlebottom si avvia alla conclusione. È quindi giunto il momento di tirare le somme e rispondere alla domanda intorno a cui tutti questi post ruotano da quasi un anno: ne vale la pena? La nostra risposta ovviamente è , ma sempre ben sapendo che fare gli autori o gli editori di giochi è un lavoro vero, che porta via tanto tempo e tante energie. Ne vale la pena solo se lo fate bene. Ripetiamo: è un lavoro vero e come tale va affrontato. Chi prova a improvvisarsi autore senza averne le competenze può svilupparle con qualche anno di gavetta. Chi prova a improvvisarsi editore senza adeguata preparazione, spinto dall'entusiasmo per il proprio gioco, rischia davvero tanto.

Io, che sono Lord Fiddlebottom, non posso non conoscere i punti deboli di tutti gli editori di giochi.

Dovete sapere che Mario Scriptum ha un tremendo punto debole: i pesci (sì, c'è del vero, ma non stiamo ad approfondire... N.d.Mario).

Quindi: se volete proporre un gioco alla Post Scriptum, non ambientatelo nel mondo della pesca, se volete ingraziarvi Mario Scriptum con una cena romantica non preparate pesce, e soprattutto, mai fargli un pesce d’Aprile. 

A meno che non siete Grugno.


LE DOMANDE FREQUENTEMENTE DOMANDATE
a cura di Lord Fiddlebottom

Ma quindi, conviene lavorare nel mondo del gioco?
Certo! Trovi un editore un po’ tocco, gli dici che sei bravo a scrivere sui blog, gli prepari qualche scarabocchio, e sei a cavallo! Soldi a palate! (e una copia di Caligula).

La verità è che dipende dall’ambito in cui intendi lavorare. 

Pochi autori riescono a guadagnarci abbastanza da trovarsi lo stipendio ben arrotondato in Italia, e al momento tutti continuano a dedicarsi al loro primo lavoro. Qualcuno è riuscito a mettersi part-time per lavorare ai giochi con maggiore dedizione, ma quanti contatti, quanti giri, quante mail, quanti giochi da buttare, quanti ritagli di carte.

Insomma, gli autori più affermati sono spinti principalmente dalla passione, per i giochi. Può succedere che qualche autore riesca a inserirsi come sviluppatore in un’azienda più grande, ma le competenze e le fatiche richieste aumentano, come per esempio fare le fotocopie per il Grande Capo, lucidare le scarpe al Grande Capo, fungere da poggiapiedi per il Grande Capo, fungere da tappeto davanti al camino del Grande Capo.

E per fare gli editori?
Beh, è un lavoro vero. Tipo aprire un ristorante, però non devi saper cucinare e paghi un po’ meno. 

Aprire una casa editrice è uno sforzo importante, che richiede un lavoro impegnativo, continuato, un budget iniziale, un buono studio del settore (vi faccio notare che escono ogni anno, solo a Essen, qualcosa come 800 giochi da tavolo).

E quindi, vai a sviluppare il gioco che vuoi fare uscire bello bilanciato, vai a contattare i fornitori dei legnetti e delle carte e delle scatoline e di tutte quelle robe che piacciono a voi ossessionati dai materiali, contatta grafici e illustratori che non ti facciano una tristissima rappresentazione dell’ennesimo paesino del nord della Germania.

Poi cerca i distributori, promuovi il tuo giochino, cerca di parlarne bene nei forum, e poi le royalties, e le vendite all’estero, e le licenze, eccetera eccetera. Una bella fatica di nulla.

Ormai è quasi passato un anno da quando ho iniziato a narrarvi delle faticosissime e impervissime vicende di Post & Scriptum, dagli inizi ingenui ai loro primi risultati fino a oggi, che ora sono talmente ricchi che possono permettersi di assumere proprio il sottoscritto, Lord Fiddlebottom, che pretende monete sonanti (e una copia di Caligula).


Mario Scriptum e Matteo Post potrebbero essere degli ottimi consulenti per i vostri inizi zoppicanti nel mondo del business del gioco da tavolo. E non lo dico perché ricevo monete sonanti (e una copia di Caligula). 

Cioè, anche!
I nostri due baldi eroi, lo ripeto per l’ultima volta poi me ne vado in vacanza eh, sanno mettere a posto i vostri giochi a puntino, hanno i contatti più adatti per le forniture di materiali, lavorano con grafici e illustratori di fiducia, riescono a indirizzarvi verso i canali distributivi, sono appassionati, sanno l’inglese. 

Sono belli. 

No, ok, questa era una marchetta. 
Sì, mi hanno pagato con un’altra copia di Caligula.

Lord Fiddlebottom