I giochi visti da chi li fa e li fa giocare

I giochi visti da chi li fa e li fa giocare

lunedì 4 maggio 2015

Buon compleanno, Post Scriptum.

E così, eccoci qui.
Sono passati dieci anni dal giorno in cui Post Scriptum fu ufficialmente fondata, il 4 maggio 2005. Abbiamo ripercorso la nostra storia per mesi, insieme a Lord Fiddlebottom, sperando di avervi divertito e svelato qualche retroscena su quello che per noi è un lavoro e per molti di voi una passione.
Abbiamo iniziato raccontando come tutto partì dalla scatola di Carcassonne che vedete qui a fianco, che porta i segni del tempo, ma è ancora sostanzialmente integra nell'armadio dei giochi di SlowGame, per arrivare ai giorni nostri, con 23 giochi sulle spalle e tanti altri in arrivo.

Ora, quindi, è il momento di uno di quei post che il Lord definisce "noiosi da editore noioso", pieni di nostalgie e (auto)celebrazioni.
Se ce lo avessero chiesto dieci anni fa, probabilmente avremmo risposto che, sì, ci aspettavamo che saremmo arrivati a questo punto, ma solo perché siamo persone estremamente tronfie e vanagloriose :)
In realtà, chiunque ci vedesse da fuori probabilmente non avrebbe scommesso un centesimo, su di noi. E come dargli torto? Voi dareste anche solo un minimo di credito a questi due??


E in effetti, sì, iniziammo davvero in modo ingenuo, con un gioco che a noi pareva perfetto, BauSquitMiao, ma che non lo era per nulla. Vendette bene nelle prime uscite in Italia, ma ci confrontammo ben presto con gli sguardi perplessi degli avventori tedeschi a Essen.
Di quel viaggio ci ricordiamo ancora tanti episodi, dall'arrivo in ritardo in fiera, senza un carrello per portare dentro le scatole e senza un cacciavite decente per montare i tavoli (risultato: stand pronto a mezzogiorno, quando intorno a noi tutti già vendevano da oltre due ore), al fatto di farci seguire in macchina da Carlo Scriptum, padre di Mario, per portare 200 scatole sul camper che ci avrebbe portato in fiera, col risultato di riportarne indietro 150 e di trovare anche la multa per divieto di sosta al termine di una fiera andata malissimo dal punto di vista commerciale, ma da cui abbiamo imparato tanto.
Per esempio a smettere di pettinarci così:



Da quei primi, ingenui giorni, è passato tanto tempo e pensiamo di poter dire di avere fatto tanta strada. Potremmo raccontare mille aneddoti, dalle prime fiere in compagnia di Angelo Porazzi, Federico Faenza, Liga, Sargon e i ragazzi del 3M, o di quelli che allora erano un gruppo di "giovani di belle speranze" e ora sono tutti autori affermati (Paolo Mori, Carlo Rossi, Alex Zucchini, Francesco Berardi e altri), o ancora su viaggi in auto e stanze condivise sia con autori "nostri", come Bigio, Pierluca Zizzi, Andrea Chiarvesio, Carlo Emanuele Lanzavecchia, Stefano Groppi e Luca Bellini, sia con semplici amici come Walter Obert, Marco Valtriani, Diego Cerreti o Luca Borsa.
Fra tutti, ricordiamo l'incredibile viaggio con Davide Finotti di Isla Chupita, alla guida di un furgone in grado di scavalcare i muretti (non chiedeteci come) e la notte del 2009 in cui Mario e Luca Bellini, ospiti di una convention, si ritrovarono a dormire in un letto matrimoniale, promettendosi che, arrivati a quel punto, avrebbero per forza dovuto fare un gioco insieme, prima o poi.
Anni dopo quel gioco è uscito e ora viaggia verso le 60.000 copie.


E poi le cene, i pranzi e le birrette insieme a mille altri addetti ai lavori, come Andrea Angiolino, Roberto Di Meglio, Giacomo Sottocasa, Daniele Tascini, Beniamino Sidoti, ma anche altri editori, che tecnicamente sarebbero nostri concorrenti, ma con cui non è mai stato un problema scambiarsi consigli, considerazioni o a volte anche contatti, come Cranio Creations, Red Glove, Giochi Uniti, Ghenos, Ares, Oliphante, Pendragon e Horrible Games (Lorenzo, lo faremo davvero, prima o poi, il duetto all'ukulele, promesso).
E ancora, i blogger e i giornalisti, da TeOoh e Max che vediamo tutte le settimane in ludoteca, a Gioconomicon, Giochi sul nostro tavolo, River Forge, Nerdando, Andrea Dado o tutti gli altri con cui abbiamo parlato, raccontato e descritto progetti, senza mai farci sfuggire una parola di troppo per non svelare le anticipazioni segretissime, ovviamente! ;)
Tutte queste esperienze sono state fondamentali: abbiamo sempre detto che fare gli editori è (anche) un lavoro di gambe e continuiamo a ribadirlo. Avere a che fare con tante persone ci ha permesso di crescere e ampliare gli orizzonti e pensiamo di poter dire di aver imparato tantissimo da tutti e di aver insegnato qualcosa a qualcuno. Soprattutto, pensiamo di essere in buoni rapporti con tutti (va beh, a parte Grugno, ma un'eccezione c'è sempre), a partire dai semplici giocatori (o, ultimamente, dai fan di Drizzit), fino a star del settore come Spartaco Albertarelli, con cui nei primi anni si parlava solo di calcio e adesso finalmente ci sentiamo in grado di parlare anche di giochi (anche perché il calcio non interessa più a nessuno di noi due).

Sopra a tutte queste esperienze abbiamo costruito un'attività di editori e di consulenti che sta portando grandi frutti e, secondo noi, ottimi giochi. Tutto il nostro blog, e anche questo post, è incentrato sul raccontare quanto siano stati importanti, e lo siano tuttora, l'essere in prima linea e il fare lavoro di squadra per avere successo in questo campo.

Già, a proposito di lavoro di squadra, alla fine di queste righe vogliamo ringraziare chi ha creduto in noi, a partire da Placentia Games, che ci ha affidato tutti i suoi giochi, da Scribabs, con cui collaboriamo da sempre e per sempre (nonostante i continui borbottii reciproci per i lavori da finire sempre di corsa) e da Raven, che ha creduto nei nostri prodotti fin dai tempi di Caligula, fino ad arrivare a Shockdom, che ci ha permesso di esplorare nuove strade, e a tutti i partner internazionali che hanno permesso a Fun Farm di arrivare dove è arrivato, facendo sì che Post Scriptum diventasse un vero lavoro a tempo pieno.
E poi, naturalmente, tutti i nostri autori, disegnatori, clienti e collaboratori di ogni tipo, nessuno escluso. Con tutti abbiamo dovuto coordinarci in modi sempre diversi perché ogni gioco ha le sue esigenze e il suo team composto da persone differenti, ognuna con le proprie idee e con il proprio carattere, con cui interfacciarsi al meglio, quasi sempre senza potersi vedere di persona.

Ci abbiamo messo dieci anni a costruire una bella realtà, ma ogni singola esperienza ci ha dato entusiasmo e voglia di continuare.
Di certo non abbiamo intenzione di fermarci.
WE FORWARD IN THIS GENERATION, TRIUMPHANTLY!



Mario & Matteo

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